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Storia

LA LEGGENDA DEL CASTELLO DELLA FAVA Si narra che intorno al 1300 una flotta di saraceni giunse alle coste di Posada. I Turchi (o Saraceni), data la conformazione ostile del territorio, si resero conto che avrebbero potuto portare a termine l'assedio solo se il popolo fosse affamato; ovviamente non potevano sapere quanto fosse critica la situazione della gente di Posada, e decisero di accamparsi sulla spiaggia in attesa di sviluppi. Non appena il Giudicato di Gallura è stato informato dell'assedio (un quartier generale era nella torre), il castello è in preda al panico. Posada non sarebbe mai stato in grado di sopportare un combattimento. Durante una delle riunioni dell'amministrazione, qualcuno ebbe un'idea che parve quella giusta: diedero da mangiare a un piccione una manciata di fave, le ultime ancora a disposizione della popolazione, lo ferirono leggermente, e lo fecero volare verso gli accampamenti nemici. Il piccione non sopravvisse e cadde sulle tende degli arabi, che, incuriositi dallo strano gonfiore del ventre dell'uccello, lo aprirono e trovarono i fagioli. Conclusero, quindi, che se la popolazione aveva così tanto cibo da darne una quantità enorme a un animale, non c'era alcuna possibilità di porre fine all'assedio e obbligare il popolo ad arrendersi.
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Castello della Fava
19 Via Castello
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LA LEGGENDA DEL CASTELLO DELLA FAVA Si narra che intorno al 1300 una flotta di saraceni giunse alle coste di Posada. I Turchi (o Saraceni), data la conformazione ostile del territorio, si resero conto che avrebbero potuto portare a termine l'assedio solo se il popolo fosse affamato; ovviamente non potevano sapere quanto fosse critica la situazione della gente di Posada, e decisero di accamparsi sulla spiaggia in attesa di sviluppi. Non appena il Giudicato di Gallura è stato informato dell'assedio (un quartier generale era nella torre), il castello è in preda al panico. Posada non sarebbe mai stato in grado di sopportare un combattimento. Durante una delle riunioni dell'amministrazione, qualcuno ebbe un'idea che parve quella giusta: diedero da mangiare a un piccione una manciata di fave, le ultime ancora a disposizione della popolazione, lo ferirono leggermente, e lo fecero volare verso gli accampamenti nemici. Il piccione non sopravvisse e cadde sulle tende degli arabi, che, incuriositi dallo strano gonfiore del ventre dell'uccello, lo aprirono e trovarono i fagioli. Conclusero, quindi, che se la popolazione aveva così tanto cibo da darne una quantità enorme a un animale, non c'era alcuna possibilità di porre fine all'assedio e obbligare il popolo ad arrendersi.
Se doveste passare nei dintorni di Nuoro, propongo una tappa nella casa della famosa scrittrice Grazia Deledda. Nata a Nuoro il 27 settembre del 1871, Grazia Deledda è una scrittrice di primati. È la seconda italiana dopo Carducci ad aver vinto il premio Nobel, la seconda donna a livello mondiale, la prima e l'ultima scrittrice del nostro Paese.
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Grazia Deledda's Museum
42 Via Grazia Deledda
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Se doveste passare nei dintorni di Nuoro, propongo una tappa nella casa della famosa scrittrice Grazia Deledda. Nata a Nuoro il 27 settembre del 1871, Grazia Deledda è una scrittrice di primati. È la seconda italiana dopo Carducci ad aver vinto il premio Nobel, la seconda donna a livello mondiale, la prima e l'ultima scrittrice del nostro Paese.
Per tutti gli appassionati di storia, cultura e costumi sardi c’è un luogo che non dovrebbe mancare nella propria lista di viaggio: il Museo del Costume di Nuoro. La struttura offre una rappresentazione generale della vita tradizionale dell’Isola, dal lavoro alla festa, attraverso la testimonianza dei modi dell’abitare e del vestire, dell’alimentazione, della religiosità e dell’immaginario popolare. Una straordinaria esperienza culturale proposta attraverso gradevoli ambientazioni e la visione degli oltre 5.000 oggetti esposti.
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Museo del Costume
56 Via Antonio Mereu
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Per tutti gli appassionati di storia, cultura e costumi sardi c’è un luogo che non dovrebbe mancare nella propria lista di viaggio: il Museo del Costume di Nuoro. La struttura offre una rappresentazione generale della vita tradizionale dell’Isola, dal lavoro alla festa, attraverso la testimonianza dei modi dell’abitare e del vestire, dell’alimentazione, della religiosità e dell’immaginario popolare. Una straordinaria esperienza culturale proposta attraverso gradevoli ambientazioni e la visione degli oltre 5.000 oggetti esposti.

Spiaggia / Beach

E' impossibile stabilire quale sia la spiaggia più bella dell' Isola. In questa guida potrai trovarne alcune delle migliori, in particolare quelle consigliate da me, da visitare durante la tua vacanza
San Giovanni si affaccia sul Golfo di Posada con una lunghissima spiaggia di sabbia bianca finissima. Il mare limpido e cristallino invoglia il turista ad un tuffo immediato sotto il caldo sole della Sardegna. San Giovanni è una spiaggia poco affollata ideale per le famiglie che amano relax e tranquillità. Consiglio anche per la vicinanza alla casa, dista infatti meno di 5 minuti in macchina ed è raggiungibile a pochi minuti a piedi
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Spiaggia di San Giovanni
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San Giovanni si affaccia sul Golfo di Posada con una lunghissima spiaggia di sabbia bianca finissima. Il mare limpido e cristallino invoglia il turista ad un tuffo immediato sotto il caldo sole della Sardegna. San Giovanni è una spiaggia poco affollata ideale per le famiglie che amano relax e tranquillità. Consiglio anche per la vicinanza alla casa, dista infatti meno di 5 minuti in macchina ed è raggiungibile a pochi minuti a piedi
La splendida Spiaggia di Su Tiriarzu si estende nel comune di Posada, nella costa orientale sarda, ed è caratterizzata da sabbia candida e soffice, bagnata da acque cristalline, di una bella cromia di verde smeraldo che sfuma con l’azzurro intenso. Il lungo arenile è circondato da una verde vegetazione tipicamente mediterranea ed il contesto ambientale nel quale è inserita è reso ancora più suggestivo dalla presenza del rio di Santa Caterina, che scorre alle spalle, e dagli stagni Tondu e Longu. Adatta alle famiglie con bambini ed agli anziani.
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Spiaggia di Su Tiriarzu
3 SP24
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La splendida Spiaggia di Su Tiriarzu si estende nel comune di Posada, nella costa orientale sarda, ed è caratterizzata da sabbia candida e soffice, bagnata da acque cristalline, di una bella cromia di verde smeraldo che sfuma con l’azzurro intenso. Il lungo arenile è circondato da una verde vegetazione tipicamente mediterranea ed il contesto ambientale nel quale è inserita è reso ancora più suggestivo dalla presenza del rio di Santa Caterina, che scorre alle spalle, e dagli stagni Tondu e Longu. Adatta alle famiglie con bambini ed agli anziani.
Cala Brandinchi è una spiaggia dalla bellezza esotica, inserita tra le 15 più belle di tutta la Sardegna da siti web specializzati, la conferma che il paradiso esiste anche sulla Terra.
Cala Brandinchi
Cala Brandinchi è una spiaggia dalla bellezza esotica, inserita tra le 15 più belle di tutta la Sardegna da siti web specializzati, la conferma che il paradiso esiste anche sulla Terra.
Cinque chilometri di sabbia dorata e morbida, mare azzurro e limpido e fondale basso, ideale per i bambini. La Caletta è una lunga e ampia spiaggia che parte dal piccolo borgo marino omonimo, frazione di Siniscola. Quasi contigua con la spiaggia di san Giovanni di Posada: sono interrotte soltanto dal moderno porto turistico della Caletta, ricco di servizi: scuola di vela, surf e sub, noleggio attrezzature, partenza per escursioni in barca o in gommone. Il litorale è spesso battuto dai venti, non a caso la spiaggia grande è attrezzata per sport acquatici, tra cui kite e windsurf.
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La Caletta
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Cinque chilometri di sabbia dorata e morbida, mare azzurro e limpido e fondale basso, ideale per i bambini. La Caletta è una lunga e ampia spiaggia che parte dal piccolo borgo marino omonimo, frazione di Siniscola. Quasi contigua con la spiaggia di san Giovanni di Posada: sono interrotte soltanto dal moderno porto turistico della Caletta, ricco di servizi: scuola di vela, surf e sub, noleggio attrezzature, partenza per escursioni in barca o in gommone. Il litorale è spesso battuto dai venti, non a caso la spiaggia grande è attrezzata per sport acquatici, tra cui kite e windsurf.
Cala Gonone, frazione del Comune di Dorgali, è una piccola località marina in provincia di Nuoro, nota per la meravigliosa costa e i magnifici tour che permettono di esplorare il Golfo di Orosei. È considerata infatti una meta turistica attiva dove è possibile praticare sport di qualsiasi tipo (come trekking, arrampicata, diving, kayak. Tramite noleggio di gommone o tour guidato in traghetto è possibile visitare le meravigliose spiagge del posto, tra cui Cala Luna, Cala Goloritze, Cala Mariolu e tante altre splendide cale.
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Cala Gonone
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Cala Gonone, frazione del Comune di Dorgali, è una piccola località marina in provincia di Nuoro, nota per la meravigliosa costa e i magnifici tour che permettono di esplorare il Golfo di Orosei. È considerata infatti una meta turistica attiva dove è possibile praticare sport di qualsiasi tipo (come trekking, arrampicata, diving, kayak. Tramite noleggio di gommone o tour guidato in traghetto è possibile visitare le meravigliose spiagge del posto, tra cui Cala Luna, Cala Goloritze, Cala Mariolu e tante altre splendide cale.
STORIA L' isola di Tavolara e' celebre per essere stata il piu' piccolo regno riconosciuto del mondo. Sul finire del Settecento, infatti, la famiglia Bertoleoni giunse in prossimita' dell'arcipelago della Maddalena costeggiando la Corsica a bordo di una piccola nave da diporto proveniente da Genova in cerca di una terra in cui abitare. La famiglia si stabili' a Tavolara, dedicandosi all' allevamento delle capre selvatiche, molto diffuse sull' isola. La fotografia della famiglia reale di Tavolara conservata a Buckingham Palace Nel 1836 il Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, di passaggio per quei luoghi (si stava recando a caccia), noto' l'isoletta sconosciuta: chiese pertanto informazioni ai suoi marinai, ma, non ottendendo risposte sufficienti, decise di approdarvi. Giuseppe Bertoleoni si presento' al sovrano come il re di Tavolara. COME ARRIVARE L’isola di Tavolara non è molto difficile da raggiungere in quanto è possibile imbarcarsi da ben due località; Olbia e Porto San Paolo. Oltre che dal porto di Olbia, i traghetti per Tavolara partono anche da Porto San Paolo, comune della Gallura che dista da Olbia solo 21 km. n ultimo, è possibile arrivare a Tavolara anche utilizzando gommoni e yacht a noleggio; se optate per questa soluzione ricordate che l’approdo sull’isola di Tavolara è consentito solo sulla costa sud (Spalmatore di Terra) mentre la costa nord (Punta Timone) è inaccessibile in quanto ospita la base militare della NATO.
Isola di Tavolara Punta Timone
STORIA L' isola di Tavolara e' celebre per essere stata il piu' piccolo regno riconosciuto del mondo. Sul finire del Settecento, infatti, la famiglia Bertoleoni giunse in prossimita' dell'arcipelago della Maddalena costeggiando la Corsica a bordo di una piccola nave da diporto proveniente da Genova in cerca di una terra in cui abitare. La famiglia si stabili' a Tavolara, dedicandosi all' allevamento delle capre selvatiche, molto diffuse sull' isola. La fotografia della famiglia reale di Tavolara conservata a Buckingham Palace Nel 1836 il Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, di passaggio per quei luoghi (si stava recando a caccia), noto' l'isoletta sconosciuta: chiese pertanto informazioni ai suoi marinai, ma, non ottendendo risposte sufficienti, decise di approdarvi. Giuseppe Bertoleoni si presento' al sovrano come il re di Tavolara. COME ARRIVARE L’isola di Tavolara non è molto difficile da raggiungere in quanto è possibile imbarcarsi da ben due località; Olbia e Porto San Paolo. Oltre che dal porto di Olbia, i traghetti per Tavolara partono anche da Porto San Paolo, comune della Gallura che dista da Olbia solo 21 km. n ultimo, è possibile arrivare a Tavolara anche utilizzando gommoni e yacht a noleggio; se optate per questa soluzione ricordate che l’approdo sull’isola di Tavolara è consentito solo sulla costa sud (Spalmatore di Terra) mentre la costa nord (Punta Timone) è inaccessibile in quanto ospita la base militare della NATO.

Escursione - Attività

Per gli amanti del trekking è possibile partecipare ad eventi realizzati da organizzazioni della zona.
Il territorio delle Baronie spazia dalla catena calcarea del Montalbo sino al massiccio del Tuttavista, in un’area caratterizzata da corsi d’acqua come l’Isalle e il Cedrino e vaste pianure alluvionali. In questo contesto il Montalbo riveste un ruolo di fondamentale importanza dal punto di vista naturalistico. Per le sue caratteristiche ambientali e per il suo buono stato di conservazione ospita numerose specie di flora e fauna rare ed endemichetra tra cui la Santolina corsica, la Lactuca longidentata, il geotritone del Montalbo, il gracchio corallino, l’aquila reale e il muflone.
Montalbo SINISCOLA
Il territorio delle Baronie spazia dalla catena calcarea del Montalbo sino al massiccio del Tuttavista, in un’area caratterizzata da corsi d’acqua come l’Isalle e il Cedrino e vaste pianure alluvionali. In questo contesto il Montalbo riveste un ruolo di fondamentale importanza dal punto di vista naturalistico. Per le sue caratteristiche ambientali e per il suo buono stato di conservazione ospita numerose specie di flora e fauna rare ed endemichetra tra cui la Santolina corsica, la Lactuca longidentata, il geotritone del Montalbo, il gracchio corallino, l’aquila reale e il muflone.
Alle spalle del centro abitato di San Teodoro sorge un’imponente montagna, Monte Nieddu, la cui vetta arriva a 970 metri sopra il livello del mare, una sfida per chi è appassionato di trekking o fa escursioni in mountain bike, poiché il panorama osservabile dall'alto ripaga ampiamente la fatica necessaria per raggiungere la cima. I percorsi naturalistici sono suggeriti anche a famiglie con bambini che potranno raggiungere agevolmente Vedetta Palemonti, punto panoramico dal quale ammirare l'Area Marina di Tavolara e proseguire in direzione delle cascate naturali del Rio Petrisconi.
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Monte Nieddu
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Alle spalle del centro abitato di San Teodoro sorge un’imponente montagna, Monte Nieddu, la cui vetta arriva a 970 metri sopra il livello del mare, una sfida per chi è appassionato di trekking o fa escursioni in mountain bike, poiché il panorama osservabile dall'alto ripaga ampiamente la fatica necessaria per raggiungere la cima. I percorsi naturalistici sono suggeriti anche a famiglie con bambini che potranno raggiungere agevolmente Vedetta Palemonti, punto panoramico dal quale ammirare l'Area Marina di Tavolara e proseguire in direzione delle cascate naturali del Rio Petrisconi.
Un ottima escursione per chi ama la storia e la natura. Le Janas sono creature immaginarie della tradizione popolare sarda, donne minute dall’indole lunatica, un po’ streghe e un po’ fate, sia gentili che birichine. Molto più piccole degli esseri umani, in qualche modo sono una versione sarda degli elfi. Si dice siano creature per niente spirituali, ma demoni nel senso greco del termine, in altre parole esseri a metà strada fra il mondo umano e quello divino. La loro piccola taglia permetteva loro di vivere nelle “Domus” che sarebbero piccoli alloggi costruiti nella roccia. le Domus erano in realtà caverne funerarie scavate nella terra, o meglio nella roccia, dai sardi al fine di seppellire i loro morti. Le caverne erano posizionate una accanto all’altra in numero elevato, a formare necropoli che potevano ospitare fino a un centinaio di corpi. I corpi erano depositati in posizione fetale accanto agli averi che si credeva fossero necessari per il viaggio verso l’aldilà. Molti credono che i defunti venissero posizionati in quel modo solo dopo essere stati lasciati all’aperto e quando di loro rimaneva solo lo scheletro, venivano depositati nelle caverne.
“Domus” in latino significa casa ed infatti le “Domus de Janas” sono la perfetta miniatura (piu’ o meno la metà) delle case di questa antica civiltà; in poche parole anche i morti avevano una loro casa dove abitare. Allora si credeva molto nella rinascita dopo la morte, i corpi venivano pitturati di ocra rosso, il colore rosso rappresentava il sangue che avrebbe riportato il defunto alla vita. (tratto da https://www.sardegna.com/)
Domus de janas Janna bentosa
Un ottima escursione per chi ama la storia e la natura. Le Janas sono creature immaginarie della tradizione popolare sarda, donne minute dall’indole lunatica, un po’ streghe e un po’ fate, sia gentili che birichine. Molto più piccole degli esseri umani, in qualche modo sono una versione sarda degli elfi. Si dice siano creature per niente spirituali, ma demoni nel senso greco del termine, in altre parole esseri a metà strada fra il mondo umano e quello divino. La loro piccola taglia permetteva loro di vivere nelle “Domus” che sarebbero piccoli alloggi costruiti nella roccia. le Domus erano in realtà caverne funerarie scavate nella terra, o meglio nella roccia, dai sardi al fine di seppellire i loro morti. Le caverne erano posizionate una accanto all’altra in numero elevato, a formare necropoli che potevano ospitare fino a un centinaio di corpi. I corpi erano depositati in posizione fetale accanto agli averi che si credeva fossero necessari per il viaggio verso l’aldilà. Molti credono che i defunti venissero posizionati in quel modo solo dopo essere stati lasciati all’aperto e quando di loro rimaneva solo lo scheletro, venivano depositati nelle caverne.
“Domus” in latino significa casa ed infatti le “Domus de Janas” sono la perfetta miniatura (piu’ o meno la metà) delle case di questa antica civiltà; in poche parole anche i morti avevano una loro casa dove abitare. Allora si credeva molto nella rinascita dopo la morte, i corpi venivano pitturati di ocra rosso, il colore rosso rappresentava il sangue che avrebbe riportato il defunto alla vita. (tratto da https://www.sardegna.com/)
Kayak Rio Posada P.Tepilora ha sede a Posada e offre la possibilità di ammirare la natura dell’incantevole Rio Posada. Si pagaia per chilometri e la posizione privilegiata del canoista , aiuta ad ammirare al meglio quanto offre l’ambiente. Un susseguirsi di meraviglie, il volo tranquillo e indisturbato degli aironi, paesaggi insoliti e incontaminati sposano i colori e i profumi della macchia mediterranea fino ad arrivare al mare.
Fiume di Posada, 08020 NU, Italia
Kayak Rio Posada P.Tepilora ha sede a Posada e offre la possibilità di ammirare la natura dell’incantevole Rio Posada. Si pagaia per chilometri e la posizione privilegiata del canoista , aiuta ad ammirare al meglio quanto offre l’ambiente. Un susseguirsi di meraviglie, il volo tranquillo e indisturbato degli aironi, paesaggi insoliti e incontaminati sposano i colori e i profumi della macchia mediterranea fino ad arrivare al mare.
Kitesurf La Caletta

Bar-Ristoranti-Pizzerie

El Barrio Del Mar
89 Via Palermo
Gelateria Giglio Marino
5 Via Genova
Ristorante Karamàre
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Shardana
1 Piazza Pineta Sant'Anna
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Colorado Grill
21 Via Palermo

Market

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Eurospin
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Sea Shop Grocery Store
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My Market Posada
282 Via Nazionale